barbecue-come-fare-la-braceCerchi dei fiammiferi, un accendino, ti ripari dal vento che inizialmente nemico poi diventerà fondamentale, solitamente usi un foglio di giornale perché dura di più oppure della semplice carta. Allora parte la piccola fiamma che proteggi con le mani come se fosse una forma di vita, deve crescere diventare sempre più potente la poggi lentamente sul nostro nero carbone che hai steso con cura prendi i pezzettini più teneri li avvicini alla fiamma e inizi a soffiare come se fosse un sussurro. Adesso inizia un’altra magia il nero si comincia a trasformare in un rosso sempre più intenso volano piccole scintille sembrano stelline questo è il momento di riempire i polmoni ed iniziare a spingere il fiato sempre più forte, inspirando senti quel tipico odore di fumo soffiando cominci a sentire il calore e il momento di mettere i pezzi più grandi è avvenuta la magia e la nostra brace è pronta. Niente di tecnologico il fuoco nella sua più pura e semplice forma quell’elemento naturale che l’uomo è riuscito anche se a fatica a domare ha sempre creato attorno a sé una forma di aggregazione che ha origini profondissime. Prendi la griglia un po’ annerita da i vari utilizzi, la poggi non troppo vicino ma nemmeno lontano adesso affetti mezzo limone lo strofini con le mani su e in giù con attenzione le fiamme giocano facendo capolino tra le sbarre sfiorandoti spesso le dita.
Tutto è pronto finalmente.
Prendi le fettine di carne tagliate con le tue mani, il mestiere di macellaio tramandato da tuo papà è stato un dono ma anche un sacrificio un impegno una dedizione sicuramente un amore. Le poggi finalmente sulla griglia ad una ad una si sente quello sfrigolio unico il grasso che comincia a sciogliersi colando sul carbone fa partire piccole sbuffate di fumo l’odore riempie l’aria attorno a te e ora di condire, dall’alto metti il sale facendolo cadere sulle fettine che reagiscono muovendosi del resto conosci benissimo l’elemento perdendo liquidi un po’ devono restringere. Indice e pollice diventano delle pinze giri le fettine ti bruci un pò bisbigli qualche parolaccia tutto passa guardi me che fino adesso ti sono stato accanto sorridi siamo complici.
Questo è il momento che più aspettavo, con quelle dita un po’ bruciate sicuramente salate stacchi quel pezzettino che solo i tuoi occhi allenati conoscono il migliore il più dolce lo avvicini alla mia bocca io allora mi sento splendidamente di nuovo bambino la apro e mi dici quella parola che diceva anche tuo papà AMMUCCA!

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