Ammetto che nella lettera precedente mi sono fatto un po’ prendere dalla poetica.

In realtà non ho molto da desiderare quello che ho veramente desiderato è continuare a vivere. Fidatevi quando si tocca veramente il fondo si apprezzano le piccole cose, quelle che si danno per scontate o per ovvie. Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna accontentarsi ma la prospettiva con cui si affrontano certe situazioni cambia radicalmente.

E allora quello che prima riusciva a ferirti sbatte contro la corazza che ahimè ho dovuto costruire che per quanto resistente e lucente è pure fredda e dura.

Ma allo stesso tempo si riesce a vedere il bello che ci circonda, la fortuna di aprire gli occhi e affrontare la giornata che anche se faticosa la si porta sempre a termine, allora anche la pioggia che sicuramente fastidiosa la si accetta volentieri perché domani o dopodomani uscirà nuovamente il sole.

Basta trascorrere il tempo con le persone giuste e tutto può sembrare migliorare, non c’è peggio della solitudine. Io non credo a chi dice di stare bene da solo è perché fondamentalmente non lo è mai stato solo veramente.

 

E allora non desideriamo di avere una vita facile ma desideriamo di avere la forza di affrontarla!

 

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