questo è l’inizio della divina commedia. Credo che anche chi non abbia mai letto l’opera conosce queste parole in un modo o in un altro le ha sentite, io sono sempre stato affascinato da la divina commedia l’ho letta più volte forse soffermandomi molto di più sulla poesia che alle spiegazioni. Mi affascina la musicalità che si crea nel leggerla e senza nulla togliere al grande Roberto Benigni vi invito ad ascoltare quella di Vittorio Gassman.
Ma perché sto scrivendo questo articolo?
No non ho ripreso a studiare, in realtà qualche anno addietro ho provato a iscrivermi nuovamente all’università ma diciamo che le università in Sicilia non sono molto accessibili ai disabili.
D’accordo sto tergiversando nuovamente sono in fondo un tipo eclettico pronto a nuove esperienze e degli interessi vari…
Comunque quando il sommo poeta Dante scriveva del mezzo del cammino della nostra vita si riferiva proprio a i trentacinque anni perché ancora con l’energia della gioventù ma alla nuova saggezza che si è creata vedeva l’essere umano nel picco del suo essere.
Io per l’appunto ho fatto proprio trentacinque anni non sono conoscitore di quanta vita ho davanti ma posso affermare che di esperienze già fatte ne ho alle spalle un bel po’, per non di meno senza accontentarmi sto cominciando una nuova avventura un progetto che mi impegnerà mi darà spero gioie ma sicuramente ci saranno degli ostacoli da superare alle volte con più fatica e dolore.
Però come Dante nel suo cammino anche io non potei intraprenderlo da solo, infatti ho la fortuna di avere dei genitori alle spalle pronti a sorreggermi ma anche ad ammonirmi e per socio una delle pochissime persone a cui affiderei la mia vita.
P.s. del progetto ne parleremo la prossima volta