Quando è nato non avevo più di tredici anni ed era il nostro cucciolo di casa, gli altri cani che avevamo avuto erano sempre arrivati abbastanza grandi, è un’emozione particolare vederlo piccolino, giocherellare con le scarpe saltellare di qua e di là anche perché il Rotweiller era questa la razza, da cucciolo è una miniatura di quello che diventerà da grande e diventerà molto molto grande.
Cresceva cresceva giorno per giorno così velocemente che lui che adorava passare sotto il tavolino da caffè del salotto piano piano rimaneva sempre più spesso incastrato fino a quando il tavolino gli rimaneva sulla schiena amò di guscio da tartaruga. Lui aveva la sua cuccia dormiva fuori vicino al bastardino di cui sopra, però lui non era al guinzaglio non aveva poi così tanta voglia di scappare anzi aveva semplicemente voglia di entrare dentro casa, così tanto da imparare ad aprire la porta abbassando la maniglia. Adorava mettersi accanto a me quando mangiavo… beh ovvio, però lui non mi infastidiva ma con aria indifferente guardava con quegli occhioni color nocciola ed evitava quasi di tenere la bocca aperta, ma posso assicurarvi che era prontissimo a prendere al volo qualunque cosa io gli lanciassi. Come tutti i ragazzini giocavo a pallone con i miei amici potete immaginare che il mio ruolo fosse il portiere ed il mio Argo invece faceva il libero di vecchio stampo perché stava con me davanti alla porta pronto a prendere qualunque pallone si avvicinasse, certo diciamo che gli attaccanti avversari ci pensavano su due volte ad avvicinarsi all’aria di rigore.Il mio amico peloso come tutti i cani non simpatizzava per i gatti anche se secondo me non ne sapeva il motivo, perché più che altro era stato iniziato dal bastardino che molto piccolo ma molto litigioso finalmente aveva il fratello maggiore da mandare avanti, la situazione si faceva alquanto problematica quando cominciò a non simpatizzare esattamente per i bambini anzi per meglio dire qualunque essere vivente sotto il metro di altezza cioè stranamente un bambino alto non gli avrebbe fatto nessuna problematica. Penso che questo problema con i bambini sia dato dal nostro feeling, anche io purtroppo con i bambini ho qualche problematica in quanto la mia condizione non viene sempre accettata o per meglio dire capita da i piccoli umani… infatti tra me ed il mio cane si era creato un qualcosa quasi di magico lui capiva il mio stato d’animo, se io ero nervoso, anche se non lo lasciavo capire lui si innervosiva, come se riuscisse a leggere dentro di me. Crescendo assieme succede.