#‎nonmiarrendo‬

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Anche quest’anno parte la maratona di beneficenza per la ricerca contro le malattie genetiche rare di Telethon sulle reti Rai, la parola d’ordine o come si usa dire adesso hashtag è #‎nonmiarrendo

No non mi arrendo no!

Anche la mia malattia è definita rara, inizialmente non sapevamo nemmeno come si chiamava, non è che averlo saputo ha poi cambiato un granchè. Inizialmente sono stato esaminato da tanti forse troppi dottori i miei genitori non si sono mai arresi dovevano capire o almeno sapere, col passare degli anni prendevo coscienza del mio essere certo la malattia aveva tolto tanto del mio fisico ma mentalmente no anzi mi ha dato quella caparbietà e ostinazione che ha aiutato me ma anche i miei genitori ad andare avanti passo dopo passo. Non arrendersi spesso significa anche non farsi illusioni accettare se stessi vivere la propria vita.

Io sono testardo, tenace, caparbio e spesso incazzato, molte volte sono caduto a terra e mi sono rialzato ed essere così mi ha aiutato a superare certi ostacoli. Però questa “sofferenza” mi ha fatto anche essere comprensivo ho imparato ad ascoltare le persone a non pensare che la mia sofferenza sia l’unica al mondo. La ricerca scientifica in futuro troverà una cura a questo ci credo non so quanto tempo ci vorrà se io ci sarò o meno, questa importantissima maratona oltre a dare finanziamenti alla ricerca ha dato strumentazioni e centri specializzati che aiutano a migliorare la qualità della vita. Quindi non arrendetevi e finanziamo la ricerca finanziamo Telethon.

Un pensiero su l’amicizia.

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L’amico vero è quello che chiami per raccontare tutti i tuoi problemi… Ma quando siete insieme dimenticate di parlarne.

Almeno personalmente a me capita spesso, tutta quella rabbia o quello sconforto che sento il bisogno di far uscire, che dentro me te si fa sempre più forte solo quel mio amico è pronto a sentirmi perché lui del mio lato fragile non si fa forte. Quell’amico riesce a diventare più fragile di me e in quel momento e quindi farmi sentire nuovamente forte.

Complimenti Le posso stringere un piede

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Pagine e pagine di teorie sull’importanza della stretta di mano dal banale saluto, all’accordo commerciale, trattati di pace, all’inizio di partite dei mondiali (alle volte finite a testate) oppure dopo accese discussioni come se quella mano bastasse a dimenticare tutto quello che precedentemente è stato detto o fatto. Alle volte specialmente nel sud d’Italia o nei paesi più latini dalla stretta di mano si passa a quasi essere palpati “da questo si dice dare la mano e prendersi il braccio” poi ci sono quelli dalla mano gelida, forse meglio da quelli con la mano sudata ovviamente senza dimenticare i super simpatici che fanno il batti cinque sentendosi giovani.

Io personalmente anche per ovvi problemi fisici preferisco non dare la mano ma posso assicurarvi che quando vi darò la mia parola sarà per sempre.

P.s. stringere la mano ad un disabile su una sedia a rotelle elettronica quindi toccando il joystik è come stringere un piede ad uno in piedi