La discriminazione in fumo – nuoce gravemente alla salute.

smoke

Sono un fumatore pentito, non posso dire di essere un non fumatore non sarei sincero nemmeno con me stesso, a me fumare piaceva, e si quella sensazione tra il soddisfatto ed il rilassato che solo un altro fumatore può comprendere un po’ mi manca. No tranquilli i miei polmoni possono beh tirare un sospiro di sollievo, non voglio ricominciare a fumare, smettere è stata davvero dura in particolare i primi giorni, settimane, forse mesi, un bel po’ di mesi, certo che quella scritta provoca dipendenza non è lì per caso ma non è la sola scritta presente nei pacchetti ci sono quelle più “cattive” allora dopo esserci riuscito ricominciare sarebbe davvero da polli… E infatti da quando ho smesso, percepisco i sapori in maniera differente la soglia di nervosismo si è migliorata per non parlare di tutti i benefici all’interno del mio corpo.

Perché ho cominciato a fumare? 

Si certo si comincia a fumare per sentirsi grande per trasgredire o semplicemente per provare.

Io non ho cominciato a fumare da così piccolo da farmi suggestionare da queste futilità. No io fondamentalmente quando mettevo la sigaretta tra le dita mi sentivo uguale agli altri in quel momento nessuna differenza faceva capolino tra quei cerchi di fumo, guardare una persona seduta anche se da sola con una sigaretta in mano rende quella persona “normale” guardare invece una persona seduta e basta desta sospetto e curiosità negli altri… Gli altri proprio da loro io volevo essere parte di loro in quel momento lo ero almeno questo mi dicevo. Non ero giovanissimo ma non ero nemmeno abbastanza maturo e forte da combattere la discriminazione in fondo nella vita tutti cerchiamo di farci accettare o perlomeno integrare. Questa società purtroppo è sempre bastata sull’immagine riuscire a crearsi la propria e la sfida più dura della vita.

Nella mia vita ci sono state tante sfide e forse ce ne saranno ancora molte probabilmente non le vincerò tutte ma sicuramente lotterò a testa alta sempre.

Barriere architettoniche

Immagine Questo argomento è ovviamente assai familiare per me. Potremmo cominciare a parlare delle barriere mentali che le persone la società hanno nei confronti dei disabili, sarebbe sicuramente importante, ma per adesso parliamo semplicemente di barriere architettoniche. Purtroppo mio malgrado ho notato che più si scende verso il sud del mondo più aumentano gli scalini “simpatica questa frase” comunque sia si trovano gli scalini un po’ ovunque in certi palazzi di vecchia concezione dove pur essendoci l’ascensore prima c’è una rampa di scale solitamente inutile quanto vorrei che all’architetto colpevole di questo scempio adesso in là con gli anni abiti in uno dei suoi stupendi condomini. Poi ci sono i palazzi storici dove quasi sarebbe un rovinare l’opera d’arte fare una scivola però possibilmente abbiamo traforato le pareti per installare il condizionatore d’aria. Per non parlare del palazzo nuovo ultramoderno con scalini tecnologicamente costruiti in materiale super leggero. Non capisco come vengono dati  i permessi specialmente quando si tratta di luoghi pubblici… Paradossalmente mi è capitato di vedere in un locale pieno di scale il bagno per disabili certo per arrivarci magari dovevano prendermi e portarmi a spalla però la pipì potevo farla tranquillamente mistero.  (in realtà dell’ubicazione di questo bagno me hanno parlato in quanto io sicuramente non mi faccio portare a spalla).

Adesso dico ma una bella scivola la renderebbe la vita più semplice a tutti, immaginate di dover portare a casa non per forza un disabile, che poi magari parla sporca ma che ne so un elettrodomestico, credo che con un carrellino arrivi più intero.

Dovrebbero sapere tutti quelli che mi hanno dato la loro disponibilità per salire la malcapitata scala che se l’elettrodomestico cade si può ricomprare se cado io… sono volatili per diabetici. Fortunatamente a me certe cose mi scivolano sopra è la mia vita la faccio comunque!