senza avere l’amaro in bocca.IL GUSTO

gusto

Dulcis in fundo: Il gusto.

Avevo parlato in un’altra forma di questo senso nel post https://semplicementenino.com/?s=cucinamente  dove in realtà però facevo riferimento anche a tutti gli altri sensi.

Infatti ho deciso di tenere per l’ultimo questo senso perché per me ha un valore particolare, il gusto a mio avviso è quello più in connessione con la nostra mente riesce a dare una scossa, un “emozione” a tutti i tipi di menti che siano sviluppatissime e intelligenti ,oppure semplici come quelle dei bambini appena nati o quelle ormai un po’ svampite degli anziani.

Le nostre papille gustative infatti riescono a farci rivivere momenti della nostra vita, il sapore della specialità che solo nostra nonna sapeva fare e noi potremmo provare mille volte a cercare quel gusto ma non sarà ma lo stesso, ma il ricordo, quello tornerà comunque con tutti i sapori e le emozioni provate in quel momento.

Cercare di scindere il gusto dalla cucina è un po’ complicato almeno per me, perché non riesco a mangiare per sopravvivere soltanto, mi spiego anche quando mi faccio un pasto veloce cerco sempre di curare il gusto in fondo a mettere un po’ di cura a quello che facciamo non fa solo bene alla pancia ma anche all’anima.

Come sempre anche questo senso bisogna allenarlo non bisogna rifiutarsi di assaggiare pietanze particolari solo perché non le conosciamo appunto una frase che ultimamente mi piace dire è:

Si deve mangiare col cuore e non con la testa.

Sembrerebbe in realtà andare contro quello che ho detto in precedenza , quando ci troviamo davanti ad un piatto cominciamo ad analizzarlo inizialmente con la vista vediamo i colori riusciamo a percepire quasi la temperatura dopo arriva l’odore se è più o meno piacevole con la forchetta tastiamo la consistenza e nel caso sia croccante possiamo sentirne il rumore ma soltanto quando lo mettiamo in bocca avviene la vera magia dove possano scaturire ricordi emozioni e sensazioni questo è il gusto secondo me o almeno quello che dovrebbe essere.

Quindi gustiamoci la vita guardiamola con gli occhi del cuore ascoltiamola internamente  annusiamola e prendiamola a piene mani.

I cinque sensi. La visita dal mio punto di vista

non_e_il_foglio_che_devi_guardare-banner

Parlando dei sensi quello che per primo viene sempre nominato è la vista. Definito da molti indispensabile infatti nella dicitura popolare quando non si sa cosa fare si dice andare alla cieca.

La vista è uno dei primi approcci della conoscenza di un qualcosa o di un qualcuno infatti tornando ai detti popolari si dice simpatia o amore a prima vista occhio non vede cuore non duole, d’accordo sarebbe meglio farla finita con questi detti popolari anche perché se per popolare si intende uniformarsi agli altri questo non proprio mi si addice.

Spesso proprio questo approccio superficiale specialmente nei miei confronti ha portato ad un irrigidimento del mio carattere, diciamo che si tende a pensare di conoscere una persona soltanto guardandola. Quindi in una occhiata crediamo di capire stato sociale intelligenza e simpatia senza nemmeno conoscere il nome dell’altro, nel mio caso essendo disabile vengo facilmente catalogato nella categoria dei poveri indifesi ingenui e preferibilmente tristi.

Non tanto perché altre esperienze con persone simili a me gli hanno portato a questa intuizione ma perché così tutto sarebbe più semplice, come quando vediamo il ragazzo di colore e pensiamo voglia venderci dei CD e poi scopriamo che è un medico laureato. Pertanto questo senso che abbiamo la fortuna di avere lo possiamo usare in maniera migliore  infatti sono tantissimi i modi per guardare un tramonto potremmo dire che ci dà fastidio agli occhi oppure pensare a milioni di poesie e riflessioni filosofiche. Creare delle categorie dei preconcetti purtroppo è nella natura umana rende tutto più semplice anche quello che potrebbe fare paura. Certo io penso che questo senso come tutti gli altri dobbiamo anche allenarlo e possiamo farlo grazie alla curiosità perché se abbiamo la curiosità di vedere quello che superficialmente abbiamo davanti la volta successiva lo guarderemo in una maniera differente più consapevole. Ci sono tantissimi modi di guardare cerchiamo di farlo col cuore io per esempio conosco una ragazza che non vede con gli occhi ma guarda col cuore.

Cucinamente

blogger-image--845289732

Cucinare

La cucina (dal latino coquere, “cuocere”)[1] è un’arte sinestetica[2], il cui messaggio passa attraverso sapori, profumi, sensazioni tattili (consistenze, temperature), sensazioni visive e, in una certa misura, anche suoni.

questa è la stupenda definizione che si trova su Wikipedia.

Quando inizio a scrivere una pagina per questo sito spesso parto da una parola da un pensiero da un input che al momento mi frulla per il cervello, oggi volevo esprimere la mia passione per la cucina o ancora meglio per il mangiare in genere (chi mi conosce sa che sono veramente molto magro) perché per apprezzare il cibo non bisogna per forza strafogarsi ma semplicemente scegliere in maniera attenta ed anche curiosa quello che mangiamo. Per l’appunto la descrizione di Wikipedia è stupenda perché utilizzando la parola arte secondo me c’entra il punto del discorso, certamente non possiamo quotidianamente creare piatti elaborati  o ricercati, come in tutte le forme d’arte, ci sono tantissimi quadri ma non sono tutte opere d’arte indimenticabili per esempio.

Però quando mettiamo quell’impegno in più, quella ricercatezza che ci vuole, allora diventa opera d’arte anche la cucina, la nostra mente comincia a viaggiare nella memoria, attraverso un sapore che magari abbiamo provato in un momento particolare della nostra vita, certamente spesso quando mangiamo non siamo da soli ma cerchiamo di condividere queste sensazioni con persone con cui stiamo bene. Almeno io con una persona che non sopporto sicuramente non ci vado a mangiare assieme. E poi quei profumi che spesso ci portano addirittura in luoghi magari molto lontano dandoci l’effimera illusione di sentirsi in una località esotica. Tutto ovviamente condito dalla bellezza di un piatto ben realizzato che da all’occhio anche la cosiddetta sulla parte. Io da macellaio per tradizione familiare mi entusiasmo anche davanti ad una fetta di carne cruda ma questo non è per tutti. Poi la suddetta descrizione di Wikipedia parla anche dei suoni quanto è affascinante il rumore dello sfrigolare del cibo in padella, tutti sappiamo riconoscere il rumore della grattugia col parmigiano oppure il coltello che taglia un frutto croccante.

Tutta questa poesia è la cucina secondo me o almeno come io vivo quest’arte. Certo non mi aspetto che questo sia il pensiero di tutti ognuno di noi alle sue passioni e questa è una delle mie.

La prossima volta parlerò del piacere nel condividere tutte queste sensazioni.

https://semplicementenino.com/2015/09/30/senza-avere-lamaro-in-bocca-il-gusto/