Sorgente: Cucinamente
Cucinamente
Cucinare
La cucina (dal latinocoquere, “cuocere”)[1] è un’artesinestetica[2], il cui messaggio passa attraverso sapori, profumi, sensazioni tattili (consistenze, temperature), sensazioni visive e, in una certa misura, anche suoni.
questa è la stupenda definizione che si trova su Wikipedia.
Quando inizio a scrivere una pagina per questo sito spesso parto da una parola da un pensiero da un input che al momento mi frulla per il cervello, oggi volevo esprimere la mia passione per la cucina o ancora meglio per il mangiare in genere (chi mi conosce sa che sono veramente molto magro) perché per apprezzare il cibo non bisogna per forza strafogarsi ma semplicemente scegliere in maniera attenta ed anche curiosa quello che mangiamo. Per l’appunto la descrizione di Wikipedia è stupenda perché utilizzando la parola arte secondo me c’entra il punto del discorso, certamente non possiamo quotidianamente creare…
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Cucinamente
Cucinare
La cucina (dal latino coquere, “cuocere”)[1] è un’arte sinestetica[2], il cui messaggio passa attraverso sapori, profumi, sensazioni tattili (consistenze, temperature), sensazioni visive e, in una certa misura, anche suoni.
questa è la stupenda definizione che si trova su Wikipedia.
Quando inizio a scrivere una pagina per questo sito spesso parto da una parola da un pensiero da un input che al momento mi frulla per il cervello, oggi volevo esprimere la mia passione per la cucina o ancora meglio per il mangiare in genere (chi mi conosce sa che sono veramente molto magro) perché per apprezzare il cibo non bisogna per forza strafogarsi ma semplicemente scegliere in maniera attenta ed anche curiosa quello che mangiamo. Per l’appunto la descrizione di Wikipedia è stupenda perché utilizzando la parola arte secondo me c’entra il punto del discorso, certamente non possiamo quotidianamente creare piatti elaborati o ricercati, come in tutte le forme d’arte, ci sono tantissimi quadri ma non sono tutte opere d’arte indimenticabili per esempio.
Però quando mettiamo quell’impegno in più, quella ricercatezza che ci vuole, allora diventa opera d’arte anche la cucina, la nostra mente comincia a viaggiare nella memoria, attraverso un sapore che magari abbiamo provato in un momento particolare della nostra vita, certamente spesso quando mangiamo non siamo da soli ma cerchiamo di condividere queste sensazioni con persone con cui stiamo bene. Almeno io con una persona che non sopporto sicuramente non ci vado a mangiare assieme. E poi quei profumi che spesso ci portano addirittura in luoghi magari molto lontano dandoci l’effimera illusione di sentirsi in una località esotica. Tutto ovviamente condito dalla bellezza di un piatto ben realizzato che da all’occhio anche la cosiddetta sulla parte. Io da macellaio per tradizione familiare mi entusiasmo anche davanti ad una fetta di carne cruda ma questo non è per tutti. Poi la suddetta descrizione di Wikipedia parla anche dei suoni quanto è affascinante il rumore dello sfrigolare del cibo in padella, tutti sappiamo riconoscere il rumore della grattugia col parmigiano oppure il coltello che taglia un frutto croccante.
Tutta questa poesia è la cucina secondo me o almeno come io vivo quest’arte. Certo non mi aspetto che questo sia il pensiero di tutti ognuno di noi alle sue passioni e questa è una delle mie.
La prossima volta parlerò del piacere nel condividere tutte queste sensazioni.
https://semplicementenino.com/2015/09/30/senza-avere-lamaro-in-bocca-il-gusto/
senza avere l’amaro in bocca.IL GUSTO
Dulcis in fundo: Il gusto.
Avevo parlato in un’altra forma di questo senso nel post https://semplicementenino.com/?s=cucinamente dove in realtà però facevo riferimento anche a tutti gli altri sensi.
Infatti ho deciso di tenere per l’ultimo questo senso perché per me ha un valore particolare, il gusto a mio avviso è quello più in connessione con la nostra mente riesce a dare una scossa, un “emozione” a tutti i tipi di menti che siano sviluppatissime e intelligenti ,oppure semplici come quelle dei bambini appena nati o quelle ormai un po’ svampite degli anziani.
Le nostre papille gustative infatti riescono a farci rivivere momenti della nostra vita, il sapore della specialità che solo nostra nonna sapeva fare e noi potremmo provare mille volte a cercare quel gusto ma non sarà ma lo stesso, ma il ricordo, quello tornerà comunque con tutti i sapori e le emozioni provate in quel momento.
Cercare di scindere il gusto dalla cucina è un po’ complicato almeno per me, perché non riesco a mangiare per sopravvivere soltanto, mi spiego anche quando mi faccio un pasto veloce cerco sempre di curare il gusto in fondo a mettere un po’ di cura a quello che facciamo non fa solo bene alla pancia ma anche all’anima.
Come sempre anche questo senso bisogna allenarlo non bisogna rifiutarsi di assaggiare pietanze particolari solo perché non le conosciamo appunto una frase che ultimamente mi piace dire è:
Si deve mangiare col cuore e non con la testa.
Sembrerebbe in realtà andare contro quello che ho detto in precedenza , quando ci troviamo davanti ad un piatto cominciamo ad analizzarlo inizialmente con la vista vediamo i colori riusciamo a percepire quasi la temperatura dopo arriva l’odore se è più o meno piacevole con la forchetta tastiamo la consistenza e nel caso sia croccante possiamo sentirne il rumore ma soltanto quando lo mettiamo in bocca avviene la vera magia dove possano scaturire ricordi emozioni e sensazioni questo è il gusto secondo me o almeno quello che dovrebbe essere.
Quindi gustiamoci la vita guardiamola con gli occhi del cuore ascoltiamola internamente annusiamola e prendiamola a piene mani.