La mia maestra delle elementari mi diceva sbagliando si impara, ed era un giusto insegnamento perché nessuno di noi nasce padrone della scienza e della conoscenza ma con le esperienze e per l’appunto gli errori impariamo e cerchiamo di migliorare. Questo sarebbe secondo me il giusto modo di essere e di vivere. Invece mettiamo in Italia questo paese sempre fresco di novità specialmente per quanto riguarda i dirigenti forse quello del capo del governo adesso è stata semplicemente una svista. Però vogliamo rifarci presentando al mondo il nuovo presidente della federazione che volendo o no fa famosi i nostri sportivi cioè il calcio, quello sport che bene o male è associato all’Italia o comunque a questa zona del mondo. E ci presentiamo con questa persona che non ha bisogno di presentazioni visto che è diventato famoso per una frase di grandissima intelligenza. Per questo mi allaccio nuovamente al titolo di questo articolo: noto con dispiacere che in Italia più si è potenti più valgono le scuse nel senso che io ho spesso mi trovo a dover piangere le conseguenze per un atteggiamento magari sbagliato nei confronti di qualcuno, perché come dicevo prima si può sbagliare!! Se sei potente famoso puoi permetterti di offendere categorie svantaggiate, donne, uomini, se sei potente puoi dire anche froci tanto dopo gli basta chiedere scusa ed è tutto finito. Io penso che le scuse valgono valgono veramente tanto però devi prenderti anche le responsabilità delle due azioni poi le scuse dovrebbero darti semplicemente la dignità di guardarti allo specchio in certi casi.
riflessione.
Ogni tanto vi propongo semplicemente un pensiero, una parola o un aforisma che mi viene in mente o casualmente trovo in giro su Internet.
Accidia
ac-cì-dia
SIGNInerzia, pigrizia; in particolare, nel lessico religioso, negligenza nel far del bene
dal greco: akedia, composto da a privativo e kedos cura.
L’accidia non è una pigrizia generica: è il disinteresse indifferente verso l’azione, in particolare verso un’azione migliorativa, benefica, l’esilio dell’iniziativa e, quindi, della crescita. L’etimo ci mette in luce questo fenomeno come una mancanza di cura – perciò un vuoto di moto curioso.
Così sono accidiosi gli adolescenti totalmente privi di interessi, gli idioti scemi di qualunque accortezza o brio per ciò che di importante succede oltre il loro giardino, chi ha in cuore un progetto luminoso, ma, be’, ci penseranno altri.
Poesia
Ci sarà un tempo.
Quello per sognare
Ci sarà un tempo
Quello per realizzare.
Ci sarà un tempo
Per il silenzio,
Un silenzio
che farà male.
Ci sarà un tempo
Quello delle parole.
Parole che romperanno
Il silenzio.
Ci sarà un tempo
per le lacrime.
Lacrime col sapore amaro
Lacrime dolci come il miele.
Ci sarà il tempo
In cui tutto inizia.
Uno in cui
Tutto finisce.
Ci sarà un tempo
di speranza
di speranze deluse
di speranze future.
Ci sarà un tempo
passato, quello dei ricordi.
Uno presente per vivere.
Uno futuro per sognare.
C’e un tempo
Che è infinito
Quello di chi vive
Che non conosce il suo tempo.
Un tempo che si chiama Vita.
Silvana Stremiz
Pubblicondria
Non so esattamente se esiste questa patologia la paura della pubblicità. Mi riferisco alla consuetudine di fare pubblicità mirate al periodo che si vive cioè ad esempio con il primo freddo iniziano a fare la pubblicità di antiinfluenzali o sciroppi. Ringrazio comunque le ditte che mi ricordano la loro presenza in questi periodi però certe volte mi viene un po’ da toccarmi quando vedo certe pubblicità, porca miseria pensavo di uscire a fare un giro ma ho appena visto la pubblicità della pomata per i dolori vuoi vedere che sbatto da qualche parte? Certo d’estate oltre a i gelati che sono sicuramente una bella cosa la gente vorrebbe uscire magari fare movimento e quella pubblicità ci ricorda che possiamo farci male… Non è un gran bell’inizio vero? Questa foto che ho trovato per caso spero che sia una finzione comunque io intanto alla terza media non vi sono fermato!