Viaggiare 1

Immagine Momentaneamente mi voglio soffermare nella parte più materiale ma indispensabile del viaggio: lo spostamento. Nello specifico vorrei parlare  di quello con l’aereo.

 Questo mezzo ha rivoluzionato il mondo restringendo distanze che prima sembravano infinite, io non ho paura come molti di questo mezzo e poi ovviamente non è paura dell’aereo in se stesso ma la paura è quella di morire. Come se non sia altrettanto pericoloso spostarsi con l’auto anche volendo pensare che non siamo sempre noi a creare di incidenti stradali… Io ancora non ho mai visto un pilota d’aereo ultraottantenne con occhiali e cappello. A parte il discorso paura, in aereo non posso dire che mi diverto, i sedili per me sono molto scomodi ed io sono uno sicuramente abituato a stare seduto per molto e molto tempo ma non in quei tipi di posti. Esistono moltissime tipologie di viaggiatori dell’aereo ci sono quelli super abituati che quasi potrebbero fare le hostess, poi ci sono quelli spaesati che forse pensano che ci siano posti segreti oppure che andando avanti non arrivino alla fine ma ad un ipotetico buco nero quindi si aggirano confusi fermandosi migliaia di volte fortunatamente sono quelli con valigie a carico pronti a spingere prendendo colpi di borsello chi si trovano davanti, ci sono quelli che cercano posto come se uno arrivasse prima dell’altro quelli della fila centrale come se ci trovassimo al cinema, poi onestamente ci sono i miei preferiti quelli con la cuffia nelle orecchie che si fanno i fatti loro per tutto il tempo. Adesso non mi vengono in mente molte altre tipologie però vi invito a notare una cosa dentro l’aereo siamo tutti più pallidi tranne le hostess ed i piloti… Quale sarà il loro segreto?

Se telefonando

Immagine così faceva una canzone di Mina questo era ormai diventato l’oggetto più utilizzato durante il giorno per molti quasi come una coperta di linus senza non possono stare non possono vivere. Spero non facciamo una nuova versione dove diciamo se telefonando magari da casa non avrei preso in pieno quel palo o peggio quella persona. Se telefonando stai posteggiando non vedi il povero vecchietto che stava passeggiando. Se telefonando o meglio mandando un messaggio magari all’amante e sei in macchina mentre guidi io onestamente ti auguro di mandarlo a tua moglie che felicemente ti aspetterà con una mazza per accoglierti come meriti… “Dovrebbe valere anche al contrario ma potrebbe diventare istigazione alla violenza nei confronti delle donne” e allora dall’uomo consiglio di fargli trovare tutti i vestiti e le scarpe davanti la porta con scritto adesso torna da tua madre.

 Ma in fondo mi auguro semplicemente che il vostro telefono si riduca come quello di questa fotografia quando usate senza usare il cervello.

http://michelepuccio.blogspot.it/2010/12/giftted-hands-il-dono.html

Vi riporto piacevolmente la descrizione di quest’altro scrittore di pensieri in rete perché ha avuto le stesse sensazioni che ho avuto io ovviamente ognuno di noi dal proprio punto di vista e vi invito anche io a vedere questo film.

Bello, bello, bello!
Ho appena terminato di vedere il film “Il dono” con attore protagonista Cuba Gooding.
Come immagine stavo per mettere la locandina del film poi ho preferito recuperare la foto del vero protagonista di questa storia.
Il film racconta una storia vera, la storia di Ben Carson. Nato nel ghetto di Detroit, considerato nei primi anni di scuola un bimbo ritardato finisce per diventare un luminare di neurochirurgia. Per darvi degli indizi è stato il primo chirurgo che è riuscito a separare dei gemelli che avevano il cranio attaccato.

Vi riporto due frasi che la madre gli ripeteva sempre da piccolo e che credo abbiano condizionato la sua vita:

“Tu hai tutto il mondo qui dentro (indicava la testa), devi solo riuscire a vedere al di la di quello che riesci a vedere”;

“Tu puoi fare quello che fanno gli altri solo che puoi farlo meglio”.

Avrete già capito che a tutti gli appassionati di motivazione e crescita personale consiglio fortemente la visione di questo film, anzi compratelo! E’ da tenere nel cassetto.

La follia

Immagine vi propongo questa frase dell’amico Albert Einstein  che di follia ne sapeva abbastanza visto che ha cambiato un bel po’ la visione della fisica moderna. Chissà quante volte è stato preso per folle quando proponeva le sue teorie però lui per l’appunto era sicuro dei suoi risultati i folli invece erano quelli che speravano che non avesse ragione. La follia però è anche quella che va a braccetto con la speranza, purtroppo spesso è legata al comportamento delle altre persone. Quindi penso che la vera follia e che la gente possa cambiare che quelli che ci hanno ferito cambino atteggiamento. Speranza questo è quella che ci vuole quindi io sarò un folle ma almeno speranzoso!